Regimazione corsi d’acqua

La finalità delle opere di regimazione idraulica è quella di sistemare gli alvei dei corsi d’acqua attraverso la correzione della loro pendenza, la protezione delle sponde e la riprofilatura delle sezioni trasversali. L’opera di sistemazione dei corsi d’acqua più utilizzata e più famigliare all’osservatore comune, è la briglia di consolidamento. E’ un manufatto costruito trasversalmente rispetto alla direzione del flusso con lo scopo di ridurre la tendenza all’erosione ed ottenere in tal modo la stabilizzazione dell’alveo, delle sponde e delle strutture connesse (strade, ponti, argini).Sui corsi d’acqua maggiori queste opere sono progettate e dimensionale con i criteri e metodi dell’ingegneria civile e possono avere dimensioni anche ragguardevoli . Le briglie illustrate in questa pagina sono state realizzate sul torrente sovrastante l’abitato di Cardoso in Versilia, distrutto dalla alluvione del Giugno 1996, ed hanno la funzione di contenimento dei detriti e dei massi trasportati dalle acque in situazioni di intense piene. Le opere sono state poi rivestite con pietrame locale che ha fortemente ridotto l’impatto ambientale delle briglie. Sui rami minori del reticolo idrografico, possono essere realizzati interventi anche utilizzando le tecniche della ingegneria naturalistica con l’uso del legname, del pietrame e di materiale vegetale vivente: piante messe a dimora in modo da ottenere nel corso del loro sviluppo, sia da sole sia in unione con materiali inerti, un efficace consolidamento del terreno. Insieme alle briglie vengono realizzate le opere di difesa spondale, dette opere longitudinali, costruite per proteggere le sponde dei corsi d’acqua sia rispetto al contenimento gravitativo degli argini o dei manufatti sovrastanti, che nei confronti dell’azione idrodinamica esercitata dalla corrente. Tra queste, oltre ai muri d’argine, spesso progettati in epoche remote, che è comune vedere nei centri abitati , esistono tutta una serie di interventi con tecniche a basso impatto ambientale come scogliere di massi ciclopici rinverdite con talee, coperture diffuse lungo le sponde, palificate in legname e pietrame anch’esse rinverdite . Le immagini a cui si riferiscono le foto sono relative alla ricostruzione dei muri d’argine e di un ponte in acciaio, lungo il corso del fiume Versilia a ridosso dell’abitato di Stazzema, anch’esso distrutto dall’alluvione del 1996. I muri sono stati ricostruiti in muratura di pietrame del tutto simile a quella preesistente. Infine si stà affermando sempre più, una volta completate le sistemazioni, la realizzazione di interventi di rinaturalizzazione del corso d’acqua con tecniche a basso impatto ambientale, quali la posa di massi e la creazione di irregolarità nell’alveo; queste misure servono a riproporre nel corso d’acqua un’alternanza naturale di zone a flusso lento e veloce indispensabile al ripopolamento ed allo stanziamento della fauna ittica.